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Photokina 2016: intervista a Tetenal

L’importanza della formazione nella fotografia analogica, la fuga dei giovani dalla “gabbia” iper-tecnologica degli smartphone, i motivi della dismissione dei kit da 1 litro del Colortec E6 a tre bagni… Di questo e di molto altro abbiamo parlato alla Photokina 2016 di Colonia con il signor Norbert di Tetenal. Continua a leggere

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Photokina 2016: la fotografia analogica avrà ampio spazio

Ritorna la Photokina, la fiera biennale più prestigiosa dell’industria fotografica, come sempre ambientata nella bella città di Colonia, in Germania. L’edizione del 2016, che si terrà dal 20 al 25 Settembre, sarà al solito ricchissima di espositori, con un sempre maggiore spazio dedicato agli stand di droni e realtà virtuale, che sembrano avere la potenzialità di attrarre un grande pubblico, facendo concorrenza ai soliti stand-villaggi dei grandi nomi della fotografia digitale. In mezzo a questo mare-magnum di elettronica non mancheranno però stand di aziende che trattano, a vario titolo, di fotografia ai sali d’argento, il tipo di fotografia che chiaramente su analogica.it amiamo di più! Continua a leggere

Cambiare il contrasto della carta colore RA-4

Cambiare il contrasto della carta colore RA-4

Al contrario della carta da stampa in bianco e nero, nella stampa a colori non esistono carte di diversa gradazione di contrasto, ma la gradazione è unica. In tempi passati, quando tutta la fotografia era analogica, erano presenti carte con due diverse gradazioni di contrasto, inoltre le singole case avevano in catalogo più tipi di carta per la stampa a colori, alcune con colori più squillanti, altre con rese più naturali, ma di fatto si trattava di linee di prodotti diverse.

Anche oggi, benché la scelta sia sostanzialmente limitata a tre marche di carta, è possibile sfruttare le diverse risposte di contrasto di questi prodotti per compensare il contrasto del negativo, ma la carta di ogni produttore ha caratteristiche di risposta, superficie e peso completamente diverse che ne rendono di fatto impossibile l’uso in tutti quei casi in cui sia necessaria una continuità formale tra più immagini.

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Le nuove carte Ilford Multigrade FB

Piccola recensione nuove carte Ilford

Giusto un anno fa la Ilford ha sconvolto il sonnecchioso mondo della camera oscura introducendo ben due nuove linee di carte da stampa baritate: la Ilford Multigrade FB CoolTone e la Ilford Multigrade FB Classic che è andata a sostituire la Ilford Multigrade IV FB.

La CoolTone nasce come risposta alle numerose richieste da parte degli appassionati di camera oscura di riproporre su base baritata l’omonima carta già presente da anni in versione politenata. La nuova Multigrade FB CoolTone è disponibile solo con superficie lucida e viene descritta nella documentazione ufficiale come una carta a tono neutro stesa su una base bianco freddo. Il supporto è un cartoncino da 255g
La Classic è di fatto una evoluzione della Multigrade IV e cerca di adeguarsi alle richieste di miglioramento pervenute alla lford nei molti anni in cui la IV è stata in produzione. È una carta a tono neutro stesa su base bianco-nuetro, anch’essa su cartoncino da 255g, disponibile sia in versione lucida che opaca.

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La tecnica del prebagno, un piccolo test

La tecnica del prebagno consiste nel immergere la pellicola in un bagno di semplice acqua prima di effettuare lo sviluppo in modo da rigonfiare la gelatina e renderla subito pronta ad adsorbire il rivelatore. Da una parte si pensa che in questo modo sia possibile ottenere uno sviluppo più uniforme, dato che la superficie della gelatina è già uniformemente bagnata e lo sviluppo ha già la strada aperta per raggiungere i cristali di alogenuto d’argento sospesi nell’emulsione. Inoltre si dovrebbe anche ridurre la latenza di sviluppo causata dal tempo necessario alla parte acquosa della soluzione di imbibire la gelatina, dato che questo è stato già fatto dal prebagno.

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Recensione carte per stampe a contatto

Carte per la stampa a contatto

Piccola recensione

Diego Ranieri aka chromemax

 

Le carte per la stampa a contatto sono una tipologia di carte caratterizzate da una sensibilità molto bassa che le rende adatte alla stampa per contatto dei negativi. Per stampa a contatto non si intende, o almeno non solo, la stampa dei provini ma al procedimento di stampa effettuato mettendo a contatto il negativo con la carta, senza l’ausilio dell’ingranditore, ottenendo così una stampa dello stesso formato del negativo. Per ovvie ragioni per questo procedimento di stampa sono più adatti negativi di grandi dimensioni che permettono di ottenere una stampa finale di dimensioni adeguate, ma anche la stampa a contatto di negativi di medio formato (6×6, 6×7, 6×9) può restituire delle miniature che possono avere un loro fascino e una loro bellezza una volta valorizzate con la giusta montatura. Non essendoci l’ulteriore passaggio dell’immagine attraverso l’obbiettivo dell’ingranditore, e alle relative aberrazioni, e non dovendo essere ingrandita, la nitidezza delle immagini è più alta di quella di qualsiasi altro sistema fotografico, la grana è sempre invisibile e la resa tonale è superiore non dovendo subire il degrado dell’ingrandimento.

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Diapositive in bianco e nero.

Con questo breve articolo intendo dare le basi pratiche per ottenere diapositive in bianco e nero partendo da una comune pellicola.

In rete esistono ovviamente già diversi articoli in merito, ma nessuno tratta l’argomento come piace a me; lo stesso Ghedina nel suo fotoricettario, tratta l’inversione in modo conciso senza approfondire le questioni tecniche, accennando l’uso di determinati prodotti ma senza ulteriori spiegazioni. Se per un esperto queste nozioni sono superflue, per chi inizia, affascinato dalla forza emotiva di una diapositiva in bianco e nero, le variabili sono tante e ci si può letteralmente perdere nel procedimento, sprecando materiali e tempo senza arrivare ad un risultato certo e ripetibile.

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